testo BOMBE E FIORI

BOMBE E FIORI        

(N.Pisu/N.Pisu)

 

La presenza del piombo in Piazza Fontana

il dodici dicembre col freddo di sempre

scaldò l’aria gelida di martire Milano

e il dolore di Roma gli stringeva la mano

Poi fermi di polizia e palazzi di giustizia

mandati magici ai mostri anarchici

che si sa col potere non fanno pariglia

chi sta fuori dal branco, chi lo sconsiglia

C’è chi dal gregge alzò la testa

e signora autorità diede inizio alla festa

Un anarchico sconsolato volò dalla finestra

dal quarto piano della questura di Milano

senza che nessuno riuscisse a impedirlo

un servitore dello stato, un malore attivo

Il potere può concedersi il lusso di decidere

se le bombe far brillare o lasciarle scoppiare

metterle in mano a chi al potere non vuol decidersi

creare paura perché potere deve aversi

Non era rosso, era nero tutto quello sfasciare

se la bomba avesse imparato a parlare

Le carceri accolsero poveri diavoli

il terrore delle bombe dava fiato alle trombe

i moderati erano i buoni, noi altri i coglioni

e gli anni settanta tutti bombe e fiori

gli anni settanta tutti bombe e fiori