Sul numero 18 della rivista Vinile c’è una recensione di “Canzoni sparse” a cura di Michele Neri.
Vinile è una rivista bimestrale che vuole raccontare la musica in modo nuovo, con un approccio storico, approfondito. Esce in formato cartaceo e in digitale. È realizzata da autori competenti e appassionati, fra i quali molte storiche e importanti firme della critica musicale italiana, e pubblicato dal Gruppo editoriale Sprea S.p.A. di Milano.
[…] Ma non rinunceremo a segnalare le nuove tendenze della musica italiana, una certa musica almeno, quella che sta provando a proseguire un cammino di contenuti, musicali e lirici, coinvolgenti e mai banali, che hanno fatto grande la nostra discografia. Artisti spesso stritolati da questa frenesia e da una generale distrazione che diventa quasi ostile. «Vinile» è tutto questo e tutto questo si può riassumere in una parola: passione. La nostra e la vostra. (Editoriale di Michele Neri)
Scrive Michele Neri nella rubrica Segnalazioni da lui curata:
Canzoni sparse è il quinto album del cantautore sardo Nicola Pisu. Dopo esordi rock e collaborazioni di prestigio (Clara Murtas e Max Manfredi), Pisu ha costruito una sua discografia di qualità crescente che ora culmina in questo bell’album in cui sa coniugare canzone raffinata e tradizione (“Tanche brulle – Abacrasta” ad esempio).
Con De André ben in mente, complice anche la voce calda e profonda, Nicola sa raccontare storie affascinanti (“Il professore”) e proporre ballate che sembrano arrivare dagli anni Settanta (“Novembre”) ma anche ispirarsi a scritti “alti” (“La strega della guerra” e “Nel cielo sia”). Insomma, con Nicola Pisu siamo di fronte a un cantautore classico, di quelli che oggi alcuni rimpiangono e altri ritengono rievocazione preistorica. C’è anche una terza via, quella di una proposta che attualizzi forme e contenuti che così tanto hanno dato alla musica italiana. Ecco, Nicola Pisu tramanda l’arte di quei cantautori di cui non tessiamo mai abbastanza le lodi, e lo fa bene.
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