Sul numero di A-rivista anarchica di maggio, intervista di Gerardo Ferrara a Nicola Pisu.
“A” è pubblicata regolarmente da 47 anni, una rivista anarchica ma non per sole anarchiche/anarchici.
Ancora una volta devo seguire il filo rosso-nero che tesse le trame delle storie e dei suoi protagonisti che racconto dalle tele di “A”: con Nicola Pisu, per le cronache ufficiali cantautore, per quelle randagie, invece, viandante dalla parola fertile che le cronache canta, è nata una sorta di complicità “casualmente consapevole” proprio dalle pagine di Arivista.
Ci siamo letti e ritrovati in poco tempo, fisicamente nelle terre sarde che entrambi viviamo, ineluttabilmente e concettualmente, nei medesimi sentieri che avevamo battuto per storie simili e parallele. Lontano dalle masse e dai rumori di fondo, dal branco e dalla volgarità e al contempo dentro le pieghe sociali declinate da disagio e determinazione, solitudini e bellezza, poesia e invettiva. E, ovviamente, tra i meandri deandreiani, tra i temi del condiviso progetto “buon compleanno Faber”, tra le figure di Don Gallo, Teresa Sarti, Giuseppe Pinelli (con Claudia Pinelli a scandire il racconto ancora da raccontare del padre e Nicola a “cantastoriare” di “Bombe e fiori” e di Piazza Fontana). (G.Ferrara)