[…] passati i quarant’anni si è per forza di cose nella strada della maturità, dove tutte le esperienze sono accumulate alle spalle, insieme alla gioventù e a qualche pila di dischi e di libri.
Mi considero artista nel momento in cui sto componendo una canzone o suonandola davanti a un pubblico, per il resto rimango ostinatamente me stesso. A dire il vero anche dal vivo non mi presento diversamente da ciò che sono nella quotidianità, se non per quella chitarra che imbraccio seduto su uno sgabello. Potrei apparire un po’ differente nella sfera lavorativa, ma è improbabile che un ingegnere possa lavorare con uno strumento musicale.