_LA FAVOLETTA DEI POVERI

LA FAVOLETTA DEI POVERI

È molto bello, potente e crudelmente vero lo scritto di Ascanio Celestini che parla dei poveri, quei poveri che erano così tanto poveri che presero la loro fame, la misero in bottiglia e se la andarono a vendere. E la loro fame se la comprarono i ricchi, ché la fame dei poveri in bocca non l’avevano mai assaggiata. La pagarono bene e per un po’ i poveri furono contenti e tirarono avanti, ma poi tornarono ad essere inesorabilmente poveri. Così i poveri si vendettero via via tutto, dalla sete alla rabbia, l’orgoglio e la dignità. E divennero così tanto poveri da non possedere più nemmeno la loro stessa povertà nè lo spirito per fare una rivoluzione. In cambio ebbero dai ricchi la libertà, che però da sola si rivelò inutile. Scriverci sopra una canzone, riadattando il testo, mutevole ogni volta che Celestini lo interpreta, riducendolo e incollandolo sui righi di un pentagramma, mi è venuto naturale.

©2022