Ritrovare la tua voce è stato come schiudere la porta a un familiare rientrato da un lungo vagare. Da un cammino. E forse è proprio questa la bellezza del silenzio: la densità del passo. Ti ho ritrovato, intatto, fedele a quel passato che mi hai incastonato nello sterno e ciò ha avuto il sapore del conforto.
La tua poesia talvolta sembra maledirsi per via della limitazione metrica; sembra mordersi la lingua dinnanzi agli argini della canzone.
Mi hai ricordato certa narrativa americana degli anni 20. Quella quotidianità dilatata, disincantata, sbattuta in faccia senza sconti e proprio per questo necessaria. Come necessario è il tuo nuovo album.
(Giuseppe Cristaldi)
Per esempio: “Melton il sarto”. Che è una canzone cimiteriale. Forse livida. Sicuramente bellissima. Parla (canta, una canzone canta) di “vita che non dura” e dice (suona) che “alla fine ci si veste/ su un letto di viole/ si taglia la giacca/ nelle ore funeste/ pronti per il cielo”.
“Lettere da Spoon River” è lì, insieme a Melton, a dirci che non è peccato assomigliare a qualcuno e neppure fare una cosa anche grazie al fatto che quella cosa l’ha pensata e detta un altro. E se lo fosse, peccato, vale la pena di commetterlo.
(Gianni Priano)Di un cantautore e d’altre storie non inventa nulla ma incanta… tutto. Un disco maturo, un disco adulto, un disco che va ascoltato senza se e senza ma se vi piace il cantautorato “vecchio, bel, stile”.
(Mattia Nesto, Rockit)Cantautorato classico e “vecchio stile”, ballate dolenti, dagli arrangiamenti concisi e minimali, rigore compositivo, al servizio di un album di ottimo livello (il sesto della sua carriera).
(Antonio Bacciocchi, Radiocoop)Il disco, diviso in due “tomi”, va ascoltato e riascoltato, e forse non è nemmeno necessaria una grande concentrazione, nel senso che il tutto si può cogliere con una certa semplicità, ed è questo il pregio dei grandi, saper dare pennellate su di una tela successivamente accessibile a tutti.
(Athos Enrile, MAT2020)Nicola Pisu fa (di rado: ci pensa bene sopra) dischi belli, profondi e con un elegante profumo d’antan cantautorale…
(Guido Festinese, Il Manifesto)Cesellatore di parole, sensibile e colto cantastorie è così che mi piace definire Nicola Pisu. Le parole scavano nell’anima e invitano a cercare sempre l’essenza della vita e delle cose.
(Fortunato Mannino, SOund36)D’un cantautore e d’altre storie condensa già nel titolo l’attitudine e gli ideali artistici del cantautore sardo attraverso un vero tour de force che supera ampiamente la durata di un’ora e si snoda in diciotto tracce caratterizzate da un’intesa vena poetica e da una incredibile varietà di arrangiamenti e situazioni musicali. (Massimo Ferro, Folk Beat)
PRIMO TOMO
1. Quand’è quasi buio
2. Filastrocca (con Max Manfredi)
3. Di qualche anno fa
4. Solo una canzone
5. Melton il sarto
6. Di guerra e disertori
7. Passu passu
8. Lettere da Spoon River
9. Scampoli d’un girotondo (intermezzo strumentale)
SECONDO TOMO
10. Pane per amore
11. Atene
12. Il partigiano di Fenoglio
13. Terra mea
14. Tema di Filastrocca (intermezzo strumentale)
15. Schegge
16. Tolù
17. 12.02.2021
18. Lettere da Spoon River (appendice strumenale)